rapuano e santi

di Airan Dos Santos

Decisione e divertimento: sono questi i due concetti che, durante la riunione tecnica svoltasi il 1° marzo, l’arbitro CAN Antonio Rapuano ha voluto trasmettere ai numerosi ragazzi che hanno gremito la sala riunioni della nostra Sezione.
Rapuano ha voluto, dopo la presentazione del Presidente Sezionale Francesco Santi, subito precisare come anch’egli sia “un associato che ha avuto la fortuna di arrivare in alto e che ha quindi il dovere di lasciare ai giovani un modello di comportamento, un esempio positivo, e non solo aspetti tecnici.”


platea prato rapuanoIl fischietto di Serie A ha poi proseguito ribadendo come sia fondamentale essere prima di tutto uomini e donne e poi arbitri. Ha quindi ripercorso la sua “avventura”, come ha voluto definirla, sin dai primi passi raccontando come abbia iniziato più per una scarsa capacità nel giocare a calcio che per una vera passione. Iniziare ad arbitrare ha fatto scattare in lui uno stimolo che lo ha cambiato sia fisicamente che come persona, aiutandolo a reagire davanti a situazioni personali non facili che stava vivendo in quel momento.

“La Serie A era un sogno, alimentato dal vedere arbitri come Braschi, Farina, Collina, Rosetti” e che nel suo percorso hanno avuto un ruolo fondamentale i momenti di difficoltà: “Difficile arrivare a certi livelli senza momenti difficili, nei quali si cresce come arbitri, e l’aspetto fondamentale per me è stato quello di scendere in campo cercando di tenere fuori la paura di sbagliare. E’ importante scendere in campo senza mettersi eccessiva pressione, bisogna decidere e divertirsi”.

Rapuano mostra come nell’arbitraggio serva mettersi in discussione, aver cura dei dettagli, un grande equilibrio mentalesanti e rapuano durante riunione oltre alla fortuna di poter ambire a traguardi importanti. Nella sua idea di arbitro, oltre alla fondamentale mentalità, evidenzia cinque aspetti che non possono mancare: l’ottima conoscenza del regolamento, che porta uniformità ed equilibrio; la condizione atletica con il polo che è centro di confronto, crescita e stimolo a dare sempre qualcosa in più; le capacità relazionali e comunicative (mai essere autoritari, ma saper gestire i calciatori leader, presentarsi sul terreno di gioco mai presuntuosi in quanto parte del gioco); competenze psicologiche (essere concentrati, prepararsi agli eventi per non venire poi sorpresi, gestire lo stress per poter mantenere la propria autonomia di giudizio e avere fiducia in sé stessi); gestione del “grigio” ovvero quelle situazioni che capitano sul terreno di gioco nelle quali gioca un ruolo importante la capacità di interpretazione.

arbitri prato con rapuanoDopo aver espresso questi concetti, Rapuano ha mostrato diversi episodi personali con i quali ha voluto fornire ai ragazzi consigli su come gestire gli eventi, ribadendo quanto sia fondamentale essere tempestivi nel fischiare ciò che si vede senza stare troppo a pensare, e quanto sia importante mostrarsi equilibrati durante la gara. Non sono mancati filmati di errori commessi con i quali ha sottolineato che l’arbitro deve saper comunicare, avere una visione d’insieme all’interno del terreno di gioco e saper fare squadra con assistenti e quarto uomo ufficiale.

La serata è volata e il Presidente laniero ha voluto ringraziare Antonio “per aver espresso concetti che valgono indipendentemente dalla categoria nella quale si opera e che sicuramente aiuteranno a crescere i nostri ragazzi. Grazie per aver dedicato del tempo nell’allenarti con noi prima di venire qua in Sezione e per essere stato uno di noi.”