2018IrratiVARSi sono da poco conclusi i Mondiali di Russia 2018 e prima di rituffarsi nei campionati che stanno per ricominciare è doveroso un momento di riflessione. I nostri arbitri toscani, Gianluca Rocchi sul rettangolo verde e Massimiliano Irrati in sala VAR hanno indubbiamente offerto prestazioni di altissimo livello. Sempre concentrato, reattivo ed atleticamente perfetto Gianluca Rocchi nelle tre gare dirette, Portogallo-Spagna, Giappone-Senegal e Brasile-Messico ha messo in luce tutte le sue migliori qualità. E’ riuscito, in ogni momento della sua avventura mondiale, a trovare motivazioni ed a farsi trovare sempre assolutamente pronto. Diverso il percorso del pistoiese Massimiliano Irrati. Selezionato per assistere in sala VAR l’arbitro centrale, Irrati, con lo svolgere del torneo è riuscito a fornire sempre un elevato grado di affidabilità alle valutazioni effettuate. Più di 40 ore in sala VAR, oltre 200 gli episodi valutati, ben 10 gare da VAR nella fase a gironi, due ottavi di finale, due quarti di finale, una semifinale. Scontata la sua designazione per il ruolo di VAR 1 durante la finale di Mosca. “Irrati ha salvato il Mondiale”. Queste le parole del Presidente dell’AIA Marcello Nicchi a commento della prestazione in sala VAR di Massimiliano Irrati quando ha aiutato l’arbitro Pitana a decidere sulla necessità di concedere o meno un calcio di rigore. Due protagonisti, Rocchi ed Irrati, che hanno portato un po’ di Toscana in Russia, due esempi per i nostri tanti giovani arbitri, due amici che ci hanno fatto sentire tutti importanti.